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Posso combattere l’inquinamento mangiando una mela?
Resoconto del nostro workshop il 10 giugno 2017 con genitori in collaborazione con Spazio ZeroSei
GLI OBIETTIVI DEL WORKSHOP CON I GENITORI DEL 10 GIUGNO SONO STATI:
- Far emergere idee, preoccupazioni ed eventuali luoghi comuni sul tema dell’inquinamento dell’aria.
- Dare informazioni corrette rispetto all’inquinamento dell’aria in generale e sulla situazione di Torino consultando i dati e le informazioni fornite da tecnici del settore.
- Spiegare i comportamenti individuali in grado di influenzare lo stato della (cattiva) qualità dell’aria ed eventualmente esplorare le motivazioni per cambiarli.
- Motivare alla costruzione di possibilità di cambiamento per rendere più vivibile per i bambini lo spazio pubblico della città (vie, slarghi, spiazzi, piazze, giardinetti, ecc.).
STEP 0 – INTRODUZIONE E PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
In questa fase di lavoro è stato dato il benvenuto ai partecipanti anche a nome della Città di Torino, sono state presentate le finalità del progetto da parte del gruppo di lavoro, è stata evidenziata l’importanza di conoscere il fenomeno della qualità dell’aria per poter adottare comportamenti più sostenibili e infine è stato illustrato il metodo di lavoro per la gestione del workshop.
STEP 1 – RACCOGLIAMO LE NOSTRE PERCEZIONI SUL TEMA INQUINAMENTO DELL’ARIA E SUGLI IMPATTI SULLA SALUTE
Questa prima parte del workshop è servita a raccogliere le idee dei partecipanti rispetto ad alcuni aspetti della problematica inquinamento dell’aria, sollecitandoli a partecipare sullo stimolo di una domanda semplice, aperta e centrata sul tema chiave del progetto.
1. CHE COS’È LO SMOG? – BRAINSTORMING DI RISCALDAMENTO
Le associazioni spontanee di idee e concetti, trascritte sui foglietti adesivi e riportate sul tabellone, rimandano a problemi di fondo diversi ma fortemente collegati tra loro.
Alcune esprimono sensazioni (grigio, sporco, polveri, aria che soffoca), altre concetti più tecnico-scientifici generali (polveri sottili, aria inquinata, particelle nell’aria) e di carattere medico-sanitario (malattie, allergie), altre ancora indicano una possibile causa dello smog (automobile), altre infine associano lo smog alla negazione di diritti fondamentali legati all’aria (come bene comune, come diritto al futuro per i nostri bambini).
2. QUAL È SECONDO TE LA PRINCIPALE FONTE DI INQUINAMENTO DELL’ARIA LEGATA ALL’ATTIVITA’ UMNA ?
(In questa e nelle domande che seguono sono state utilizzate, a supporto della discussione, anche schede con domande e risposte chiuse e aperte)
- Le industrie
- Il riscaldamento
- I trasporti
- Le attività domestiche
- L’attività agricola
La convinzione prevalente è stata che la principale fonte di inquinamento sia il traffico veicolare, seguito dal riscaldamento.
3. L’INQUINAMENTO DELL’ARIA A TORINO è GENERALMENTE MAGGIORE IN ESTATE O IN INVERNO?
La sensazione più diffusa emersa dalle risposte è che l’inquinamento sia maggiore d’estate, ma anche su questo ci sono incertezze sulle quali chiederemo poi l’intervento degli esperti.
4. NEGLI ULTIMI 20 ANNI SECONDO VOI L’INQUINAMENTO DELL’ARIA A TORINO è:
- Diminuito
- Aumentato
- Stabile
La convinzione che sia aumentato è quella prevalente.
5. QUALI IMPATTI NEGATIVI HA L’INQUINAMENTO DELL’ARIA SULLA SALUTE?
(la discussione è libera e viene sintetizzata così sul poster):
Dai partecipanti presenti sono stati citati casi, sperimentati in famiglia o conosciuti, di disturbi respiratori, allergie e disturbi cardiovascolari.
STEP 2 – QUALI AZIONI POSSIAMO ATTUARE PER PROVARE A CONTRASTARE L’INQUINAMENTO DELL’ARIA E RENDERE TORINO UNA CITTÀ PIÙ SANA E GIOCABILE?
1. PER PROTEGGERE MEGLIO TUO/A FIGLIO/A DALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO SECONDO TE DOVRESTI:
- Tenere le finestre di casa sempre chiuse
- Portarlo/a a giocare in parchi gioco ricchi di alberi
- Spostarti in automobile anche per brevi tratti
- Muoverti a piedi e in bicicletta
- Fare molte escursioni fuori città
- Fargli/farle usare la mascherina all’esterno
- Non fargli/farle mangiare verdure coltivate in città
- Scegliere cibi che arrivano da lontano
- Avere strade più pulite e lavate più di frequente
Le azioni indicate dai partecipanti alla discussione come le più efficaci sono portare i bambini a giocare in parchi con molti alberi, muoversi a piedi e in bicicletta (evitando di usare l’automobile) , allontanarsi spesso dalla città (per godere l’aria di luoghi meno inquinati), pulire le strade e lavarle più di frequente.
2. A TORINO LA META’ DEGLI SPOSTAMENTI IN AUTOMOBILE è INFERIORE A:
- 5 km
- 15 km
- 30 km
- 50 km
La convinzione prevalente è che la metà degli spostamenti si collochi tra i 5 e i 15 km.
3. COME DOVREBBE ESSERE LA NOSTRA CITTA’ PER ESSERE MAGGIORMENTE A MISURA DI CHI VUOLE MUOVERSI A PIEDI E IN BICICLETTA?
La discussione, aperta e animata, si è subito incentrata sulle ragioni che i genitori ritengono maggiormente responsabili dell’attuale stato di invivibilità e nocività della città:
Perché non riusciamo a rinunciare all’auto?
Una prima ragione indicata dai partecipanti è stata che andiamo in auto per la ‘comodità’ e per ‘pigrizia’, condizionati come siamo dal fattore tempo.
Cambiare abitudini è sempre difficile, ha notato qualcuno, ma il fattore tempo è emerso come uno dei più importanti perché ciò che è veramente difficile è conciliare le distanze casa-lavoro, casa-scuola, casa- altre varie necessità familiari; e in una città come Torino, dove le scelte politiche amministrative hanno sempre favorito l’uso dell’automobile privata anziché dei mezzi pubblici, la carenza di un servizio pubblico affidabile, ossia rapido, ramificato e sicuramente frequente, insieme alla pericolosità dell’uso delle bicicletta in mezzo al traffico (e in assenza di una rete completa di piste ciclabili) induce a privilegiare il mezzo che quasi sempre fa risparmiare tempo e sembra il più sicuro e sano.
Ma è proprio vero che l’abitacolo dell’auto ci mette, e mette i nostri bambini al riparo dallo smog?
E come sarebbe possibile per l’amministrazione comunale realizzare un buon sistema integrato di mezzi pubblici e percorsi ciclabili e pedonali che rendesse inutile o addirittura svantaggioso l’uso dell’automobile (con tutto quello che significa in termini di costo economico per la famiglia, salute, sottrazione di spazio pubblico).
STEP 3 – COSA POSSONO AIUTARCI A CAPIRE GLI ESPERTI SU TUTTE QUESTE QUESTIONI E CHE CONSIGLI CI POSSONO DARE?
E’ con queste domande che si è aperto il confronto con gli esperti che facendo riferimento agli studi più aggiornati, hanno commentato le osservazioni fatte e risposto alle domande dei partecipanti al workshop.
La dott.sa Giovanna BERTI, del Dipartimento Epidemiologia e salute Ambientale di ARPA Piemonte, ha evidenziato come l’inquinamento dell’aria sia ormai riconosciuto come una delle cause di una serie di disturbi alla salute dai disturbi respiratori alle problematiche cardio-vascolari. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha recentemente classificato l’inquinamento atmosferico esterno come “cancerogeno per l’uomo”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e conseguentemente l’Unione Europea hanno raccomandato politiche urgenti di contenimento delle emissioni insieme a standard di qualità dell’aria più stringenti. La città risulta dunque essere un fattore di esposizione che chiede ai decisori pubblici interventi di contenimento dell’inquinamento atmosferico e ai cittadini comportamenti più adeguati a tutela della propria salute. Sebbene infatti negli ultimi venti anni le concentrazioni dei principali inquinanti siano scese, come evidenziabile sui siti istituzionali
(solo per dare alcuni esempi).
Le concentrazioni medie di alcuni inquinanti sono ancora troppo elevate rispetto alla normativa ed agli obiettivi di Qualità dell’aria proposti da OMS alla luce delle evidenze scientifiche accumulate.
All’indirizzo http://www.epiprev.it/pubblicazione/epidemiol-prev-2013-37-4-5-suppl-2 è possibile reperire materiale di documentazione prodotto all’interno del progetto EpiAir sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute.
https://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/ambiente-e-salute/dipartimento-tematico/progetti-1/progetto-epiair2
L’arch. Giuseppe Piras, esperto di mobilità sostenibile, ha evidenziato come spesso esistano delle convinzioni diffuse che non corrispondono alla realtà dei fenomeni, con l’effetto di favorire comportamenti scorretti e di non incentivare invece quelli corretti.
Ad esempio, è diffusa la convinzione che l’inquinamento sia maggiore in estate in quanto stagione secca nella quale generalmente piove di meno; mentre è proprio in inverno che si manifestano i livelli maggiori di inquinamento, soprattutto riguardo alle polveri sottili, anche a causa del fenomeno dell’inversione termica, fenomeno che comporta un riscaldamento dell’aria al salire della quota anziché un raffreddamento.
Questo fenomeno al suolo è riconoscibile visivamente per la formazione, soprattutto nella stagione autunnale-invernale, di uno strato di foschia, caligine o nebbia la cui persistenza è favorita dall’assenza di movimenti verticali delle masse d’aria. Questa situazione è quindi più favorevole all’accumulo di sostanze inquinanti in prossimità dei grandi centri urbani.
Informazioni complete sugli andamenti annuali sono disponibili e facilmente consultabili all’indirizzo:
Un’altra questione riguarda la convinzione che sia sufficiente chiudere i finestrini dell’automobile che si muove nel traffico o delle finestre di casa per tenere fuori gli inquinanti. Esistono però numerosi studi scientifici (Pope – 1991, Ostro – 1996, Verhoeff – 1996, Michaels – 2000, Schwartz – 2000) che dimostrano che il ciclista – anche nei percorsi urbani – respira meglio degli automobilisti!
Le ricerche condotte in diverse città nel mondo evidenziano le elevate concentrazioni di sostanze inquinanti all’interno degli abitacoli delle vetture: le quantità di CO sono significativamente maggiori di quelle misurate in altri micro-ambienti o all’esterno delle auto; la concentrazione di benzene all’interno delle autovettura è risultata essere in alcuni studi anche 50 volte rispetto a quella all’esterno. Una ricerca condotta per conto del Ministero dei Trasporti della Nuova Zelanda sui veicoli a motore, arriva a concludere che “le persone che viaggiano in auto sono esposte ai massimi livelli di inquinamento”.
Il ciclista invece respira “più in alto”, può respirare meno aria inquinata scegliendo percorsi più brevi e meno congestionati; può inoltre viaggiare sul lato della strada dove la concentrazione di inquinanti tende a essere inferiore rispetto al centro della carreggiata. Andando in bicicletta infine, il ciclista si mantiene quasi sempre in movimento respirando quindi in zone di massima turbolenza dell’aria e questo evita stratificazioni o concentrazioni di inquinanti. Si è riflettuto molto in merito a come progettare città più a misura di pedoni, allontanando le automobili dal centro e costruendo spazi per la fruizione all’aperto destinata a bambini e adulti. La costruzione di isole verdi è ad esempio fondamentale per abbattere o comunque rigenerare l’aria contenendo i livelli di inquinamento a livello locale e microlocale.
La costruzione di isole verdi compie infatti diverse azioni, tutte positive per la salute, direttamente o indirettamente:
- crea spazi “più respirabili”
- contribuisce ad aumentare la possibilità di svolgere attività fisica, mantenendo peso corporeo ottimale e (come raccomandato nel Codice europeo contro il cancro http://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/) contribuendo a migliorare l’umore
- contribuisce a migliorare la sociabilità dei quartieri
- disincentiva a utilizzo di automobile, dando la possibilità di percorrere a piedi tratti di strada più “sani”.